domenica 7 luglio 2013

ARTICOLI PAGINESUDINOI


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Le risposte dei dipendenti 
del Santa Maria M. al questionario Cgil
SCARPE, MENSA, VALUTAZIONE E...
Tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 le de -legate e i delegati della Cgil aziendale han -no distribuito circa 500 questionari in molti reparti dell’Azienda, ma non in tutti. Hanno 
risposto al questionario 336 colleghi, pari al 67,2% rispetto ai questionari diffusi.
Un campione molto significativo che ci fa capire alcuni aspetti e criticità della vita lavorativa nel nostro Ospedale. 
Queste sono state le risposte che avete dato alle domande: 
✱  SITUAZIONE CALZATURE:  per il 
90% non sono state fornite o causano disturbi. Un giudizio pesantemente negativo. Le cose devono cambiare subito.
✱ COSA MIGLIORERESTI NEL TUO REPARTO: qui il campione si divide nelle varie unità operative.
Con oltre il 70%  delle risposte nei reparti di chirurgia, ortopedia, cividale,  medicine, 
PS e med. Urg., neurochir. E un.spinale, clinica chirurgica e ostetricia   vorrebbero migliori condizioni di sicurezza per i la-voratori e per i pazienti .
Circa il 50% delle risposte nei reparti di emodialisi,  malattie  infettive,  cardiologia, oncologia,  gemona,  chirurgia  plastica  e neurologia  vorrebbero essere ascoltati di più per far valere le proprie idee.
Con oltre il 60%  delle risposte nei reparti di radiologia, anatomia patologica e labora -torio analisi  vorrebbero seguire più corsi di formazione per migliorarsi.
✱ SODDISFAZIONE DEL METODO DI VALUTAZIONE :  Oltre il 70% delle rispo -ste nei reparti di malattie infettive, chirur -gie, ortopedia, cividale, radiologia, anato -mia patologica, cardiologia, oncologia, ps e med.urg., gemona, nch + unit spinale, ch plastica, clinica chirurgica, mediche e pa -cu e neurologia. Sono poco o per niente soddisfatti della valutazione.In emodialisi, si ve -rifica una sostanzia -le parità nel grado di 
soddisfazione, men -tre in ostetricia e la -boratorio analisi i la -voratori hanno ma -nifestato  un  gradi -mento nel metodo di valutazione.
✱ IN CASO DI VALUTAZIONE CHE RITIENI INGIUSTA:  nella stragrande maggioranza dei reparti i lavoratori han-no coscienza che possono opporsi ad una valutazione ritenuta ingiusta.
Solo nei reparti di cividale e anatomia pato-logica i lavoratori non sanno, se non in par -te, della possibilità di opporsi. 
✱ CONOSCENZA  DELLE  REGOLE SULL’ORARIO DI LAVORO :  oltre il 50 % delle risposte nei reparti di emodialisi, malattie infettive, ortopedia, cividale, radio-logia, anatomia patologica, cardiologia, on -cologia, ps + med.urg., gemona, ch. Plasti -ca, ostetricia, conoscono abbastanza le regole dell’orario di lavoro. 
Nei seguenti reparti: chirurgia, laboratorio analisi, mediche + pacu, nch e unità spina -le, clinica chirurgica e  neurologia,  cono-scono poco o niente le regole dell’orario di lavoro.
✱ TI  CAPITA  DI  FARE  MATTINA/NOTTE? Nelle risposte date si evince che questo tipo di turnazione,  nel grosso dei reparti, viene utilizzata  nei soli casi di necessità. Purtroppo nei seguenti reparti : ospedale di cividale, laboratorio analisi, ps + med. Urg., nch e unità spinale e neurologia resta ancora in uso frequente nella turnazione del personale.
N.B. Mancano i dati della CCH, uno dei re-parti che da questo punto di vista è in maggiore sofferenza.✱ COSA PENSI DEL SISTEMA DI MENSA AZIENDALE? In tutti i reparti  si evin -ce che il personale vorrebbe ampliare gli orari di mensa o scegliere il buono pasto, di con-tro  il grado di soddisfazione del servizio mensa così com’è si rileva molto basso.
Nel settore amministrativo abbiamo avuto queste risposte (58 in totale):
✱ COSA MIGLIORERESTI SUL TUO POSTO DI LAVORO? 
La  maggioranza vorrebbe seguire più corsi di formazione (30).
Mentre vorrebbero essere ascoltati di più (25).
✱ SODDISFAZIONE DEL METODO DI VALUTAZIONE:  
Non sono soddisfatti del metodo di valutazione (43).
✱ IN CASO DI VALUTAZIONE CHE RITIENI INGIUSTA:
la stragrande maggioranza sa che può opporsi alla valutazione (47).
✱ CONOSCENZA DELLE REGOLE SULL’ORARIO DI LAVORO:
Il grosso dei lavoratori conosce le regole dell’orario di lavoro (50).
✱ COSA PENSI DEL SISTEMA DI MENSA AZIENDALE?
Mi va bene com’è adesso (28).
Amplierei gli orari di mensa perché così sono escluso (15).
Preferirei scegliere tra mensa e buoni pasto (15).
Pur nella consapevolezza che il lavoro svolto non ha raggiunto la totalità del personale, 
esso ci ha comunque permesso di cogliere alcuni aspetti e criticità della vita lavorativa 
dei nostri colleghi. Con la determinazione di sempre la Cgil porterà questi risultati sui ta-voli di trattativa per contribuire a migliorare la vita di tutti. 
Claudio Di Ottavio

ORARIO: LA TEORIA E LA PRATICA
Spesso si parla di lavoro, il personale lamen -ta diverse cose: carico di lavoro, orari, per -sonale insufficiente; in questo articolo vorrei 
focalizzarmi su quanto i lavoratori sono a co -noscenza dei regolamenti o del contratto di 
lavoro.
Negli ultimi anni ci sono stati diversi cam -biamenti, sia organizzativi che strutturali. In 
un contesto dove crescono le esigenze e 
le risorse sono sempre meno allora ci si è 
posti una domanda: i lavoratori sono a co -noscenza dell’orario di lavoro? Esiste un re -golamento aziendale? Ebbene sì. Esiste ma 
non sempre viene interpretato o applicato in 
modo giusto e funzionale.
Vediamo prima la “teoria” e poi la “pratica”.  
LA TEORIA. Il regolamento sull’orario di la-voro si pone come obiettivo di:
- conciliare le esigenze dell’utenza e i tempi 
di vita del personale;
- assicurare il benessere psico-fisico del di -pendente;
- responsabilizzare i titolari delle strutture al 
rispetto degli obblighi contrattuali;
Nell’ambito dell’orario di lavoro si distinguo -no: orario di lavoro ordinario, straordinario e 
periodo di riposo.
L’orario di lavoro è pari a 36 ore settimanali, 
la distribuzione prevede, tra l’altro:
- orario sulle 12 o 24 ore;
- programmazione calendari;
- previsione dei riposi per il recupero psico-fi -sico e durata della prestazione non superio -re alle 12 ore continuative;
- priorità per il personale con svantaggio per -sonale, familiare e sociale;
Le 36 ore sono omnicomprensive con il pas -saggio di consegne e cambio divisa  (questo 
viene quantificato in base alle strutture affe -renti al Dipartimento su valutazione del RDA 
e comunque in misura non superiore ai 30 
minuti).
Durante l’orario di lavoro è consentito lascia -re la sede di lavoro solo per motivi di servizio, 
autorizzati dal responsabile; l’allontanamen -to deve essere autorizzato dal coordinatorre 
o RDA e richiede la timbratura sia in uscita 
che un entrata.
La rilevazione delle presenze avviene attra -verso il tesserino magnetico e alla fine del 
mese viene stampato il tabulato delle timbra-ture, l’omissione di oltre TRE eventi di tim -bratura al mese può portare a un provvedi -mento disciplinare.
La predisposizione dei  calendari di lavoro 
deve essere comunicata in tempi che con -sentano una adeguata programmazione dei 
tempi di vita,  di norma entro il 15 del mese 
precedente o al massimo il 24 del mese pre -cedente.
La pausa: quando il lavoro supera le 6 ore il 
lavoratore ha diritto a beneficiare di una pau -sa non inferiore ai 15 minuti al fine del recu -pero psico-fisico o per la consumazione del 
pasto; deve essere stimbrata.
Ovviamente potete consultarci o per avere 
chiarimenti o per avere il testo integrale.
LA PRATICA . In realtà parecchio di quan -to previsto sopra non corrisponde alla real -tà.Vedi ad esempio alcuni reparti dove ci si 
protrae per più di 30 minuti per il passaggio 
di consegne, vedi la pausa che non è ben 
strutturata. Va poi detto che non esistono 
aree di ristoro e che i turni in alcuni contesti 
vengono esposti pochi giorni prima dell’inizio 
del mese, e per non parlare di ore/ferie  ac -cumulate negli anni.
Nella speranza che questo articolo possa 
essere spunto di riflessione per tutti noi lavo -ratori, noi delegati sindacali vi promettiamo 
una costante presenza e collaborazione.
Giuseppe Todaro


La carta dʼidentità dellʼR.L.S.
Sfatiamo la leggenda che l’R.L.S. (Rappre-sentante dei Lavoratori per la Sicurezza) sia 
un fantasma che appare solo al momento 
delle elezioni R.S.U., per volatilizzarsi subi-to dopo la nomina.
In realtà l’R.L.S. è un collega che svolge 
un ruolo importantissimo attribuitogli dalla 
R.S.U., la cui fi gura trova applicazione e 
collocazione all’interno del decreto lgs.n.81 
del 9/4/2008, che  all’art.2 comma 1 lettera 
i recita:
L’R.L.S. è una persona eletta o designata 
per rappresentare i lavoratori per quanto 
concerne gli aspetti della salute e della si-curezza durante il lavoro.
Il nostro amico e collega R.L.S.  ha 4 diritti 
fondamentali:
1) Il diritto di ricevere una formazione ade-guata e costante da parte dell’ Azienda per 
poter esercitare l’incarico che gli è stato af-fi dato.
2) Il diritto all’ informazione: consulta i fa-mosi D.v.r (documenti di valutazione dei 
rischi) e riceve informazioni dai servizi di 
vigilanza Aziendali.
3) Il diritto alla partecipazione ossia:
- accede ai luoghi di lavoro (reparto, 
magazzini, laboratori, uffi ci ecc)
- è consultato dall’ R.S.P.P. (Responsa-bile del Servizio di Prevenzione e Pro-tezione) per valutare e prevenire i rischi 
presenti in Azienda.
- è consultato dal Direttore Generale  
per la scelta del responsabile per il ser-vizio di prevenzione incendi, primo soc-corso evacuazione dei luoghi di lavoro, 
del medico competente e dell’R.S.P.P.
- Partecipa alla riunione periodica in 
cui il Direttore Generale espone l’an-damento degli infortuni,  delle malattie 
professionali e lo stato della sorveglian-za sanitaria.
4) Diritto al controllo (informa  l’R.S.P.P. sui 
rischi riscontrati e propone soluzioni per la 
prevenzione).
L’R.L.S. può ricorrere alle autorità compe-tenti, qualora ritenga che le misure di pre-venzione adottate dall’Azienda non siano 
idonee a garantire la sicurezza dei lavora-tori.
 Nello svolgimento della propria attività non 
può subire alcun pregiudizio; è un organo 
consultivo a disposizione dei lavoratori e 
dell’Azienda, capace di discernere tra le 
esigenze Aziendali e quelle dei lavoratori.
In conclusione il nostro amico e collega 
R.L.S. non’è un pubblico uffi ciale ,né un di-rigente Aziendale,ma uno di noi che investe 
tempo e dedizione alla causa della sicurez-za sui luoghi di lavoro. 
Se volete fare una segnalazione,non esita-te a consultare l’elenco R.L.S. nelle bache-che Aziendali.
Salvatore Barbara

HO SCELTO LA MIA CASA

“Tutti uguali voi sindacalisti, fate solo il 
vostro interesse. E noi qui a fare turni 
massacranti,senza personale e con uno 
stipendio  misero.  Non  ce  la  facciamo 
più”.
Questa è l’affermazione che sempre più 
spesso ci sentiamo dire dai nostri colleghi 
durante le attività di volantinaggio, o da-vanti a un caffè preso alle macchinette.
Sentiamo quindi la necessità morale di 
dare una risposta ai nostri colleghi, poiché 
solo se il sindacato sarà capace di parlare 
alle coscienze dei lavoratori in modo lim-pido e convincente, riuscirà a recuperare 
credibilità dinanzi alla società civile e ad 
accrescere il consenso nel mondo del la-voro.
È giusto premettere che la Cgil è una li-bera  associazio-ne che si sostiene 
e lega  la sua esi-stenza alle quote 
che  ogni  iscritto 
versa spontanea-mente.
Grazie  a  questo 
contributo  asso-ciativo la Cgil è in 
grado  di  garanti-re personale pre-parato  capace 
di  dare  risposte 
alle domande sul 
mondo del lavoro 
e una serie di ser-vizi diffusi sul ter-ritorio: uffi cio ver-tenze, inca, caaf, sunia ecc..
Ma questi pur utili servizi rimangono per la 
Cgil solo “accessori”, il primo e vero man-dato del sindacato è quello della contratta-zione: solo con questo strumento si posso-no ottenere risultati e migliorie in grado di 
assicurare condizioni di lavoro più sicure 
ed un salario giusto ed equo. 
Poiché il nostro sistema democratico si 
basa sui principi di rappresentanza, iscri-versi alla Cgil comporta affi darsi ad un’or-ganizzazione  con  cui  condividere  alcu-ni  principi fondamentali, come quelli della 
condivisione  e della  compartecipazione. 
“Deve andare avanti solo chi è più bravo. E 
chi invece resta indietro? Si arrangi, mica 
è colpa mia, e lui che è incapace…..” 
Noi della Cgil diciamo basta ad afferma-zioni come questa, vogliamo che si abban-donino il concetto del mio, la voglia di ac-cumulare acriticamente e di eccedere nel 
consumare, che non hanno avuto altra 
conseguenza che scatenare dentro di noi 
uno spiccata e sterile competizione.
La CGIL combatte affi nché si ritorni al con-cetto del noi, si riaffermi il diritto alla parte-cipazione e alla condivisione, e ogni lavo-ratore acquisisca la consapevolezza che 
da soli non si ottiene nessuna conquista 
- questo succede solo nei fi lm. 
Solo se riusciamo a stare uniti uno a fi anco 
all’altro e fare gioco di squadra,saremo in 
grado di consegnare ai nostri fi gli e ai no-stri nipoti un Paese che vede attuare i prin-cipi costituzionali dei padri fondatori della 
Repubblica. 
La Cgil esprime indignazione davanti al si-lenzio assordante di quella classe politica 
che fi no a oggi non è stata capace di dare 
risposte adeguate alle esigenze dei lavo-ratori, dei disoccupati, delle famiglie e dei 
pensionati. Da anni lo stato sociale, in Ita-lia,  ha imboccato  un tunnel del quale  non 
si vede la via d’uscita.
Sicuramente, però, indignarsi non basta!
Da parte di qualche collega sindacalista, 
ogni tanto si sen-te dire:
“Per cambiare le 
cose basta porta-re migliaia di per-sone  in  piazza, 
vedrai  come  ci 
ascolteranno”.
Portare  in  piaz-za i lavoratori del-la sanità è diffi ci-le,  ma  decisivo. 
Penso  però  che 
non  basti  e  che 
per tutti i lavorato-ri sia arrivata  l’ora 
di trasformare l’in-dignazione in im-pegno. 
Perché iscriversi alla Cgil?
Perché ha più di 100 anni di storia, per-ché ha il più alto numero di vittime ca-dute per difendere i diritti dei lavorato-ri della terra e delle fabbriche, perché 
è sempre a fi anco degli ultimi e perché 
è la casa di tutti. La Cgil è il sindaca-to di chi ha un lavoro, di chi lo ha ma 
precario,di chi non lo ha ma lo cerca. La 
Cgil svolge un ruolo di tutela all’interno del 
libero mercato, difende i diritti individuali 
e collettivi, a fi anco di chi subisce soprusi 
e ingiustizie Inoltre, attraverso la costante 
presenza sul luogo di lavoro, svolge una 
continua attività di mediazione negli anti-patici contenziosi  che si determinano tra 
lavoratori e Azienda.
In questo momento storico è giusto raffor-zare e sostenere la Cgil, affi nché il nostro 
sforzo possa aiutare a contrastare i conti-nui attacchi che i lavoratori subiscono.Se 
anche tu vuoi rendere più effi cace l’azio-ne di rappresentanza dei lavoratori, inve-sti nella Cgil!
Saremo lieti di camminare uno a fi anco al-l’altro, affi nché nessuno rimanga indietro. 
Insieme si può .
Salvatore Barbara